LA TRASMISSIONE DEL FUOCO
La natura del nostro potere
marzo 2023

Già da bambina non mi accontentavo delle risposte superficiali e se c’è una domanda che mi accompagna da quando ero piccola è questa: cos’ha di diverso l’essere umano da tutti gli altri esseri viventi. È l’essere umano diverso da tutti gli altri esseri viventi?
Risposte scientifiche e risposte filosofiche ne ho cercate e trovate tante nell’arco della mia vita, ma nessuna mi aveva mai soddisfatto pienamente, finché mi è stata portata questa visione: gli uomini sono gli unici esseri del pianeta a saper maneggiare il fuoco.
Invito il lettore a soffermarsi e rovistare dentro di sé informazioni e conoscenze pregresse, sensazioni, ricordi, esperienze personali, insegnamenti scolastici… invito a rimanere per un attimo in questo spazio.
Gli uomini sono gli unici esseri del pianeta a maneggiare il fuoco.

Dal momento in cui abbiamo acquisito questa capacità, che sia frutto della nostra spiccata intelligenza o per volontà superiori, per migliaia di anni questa abilità è stata trasmessa da una generazione a quella successiva. Da migliaia di anni gli esseri umani si passano di mano in mano questa eredità: un grande potere e quindi una grande responsabilità.

Saper maneggiare il fuoco ha cambiato la forma e la fisiologia del nostro organismo: poter cuocere il cibo ha condizionato la nostra evoluzione come specie, così come la capacità di difenderci dai predatori e dal freddo. Gestire il fuoco ci ha permesso di imparare a manipolare i metalli. Non c’è bisogno di entrare negli ambiti esoterici o spirituali per vedere con chiarezza quanto il potere trasformativo del fuoco sia parte essenziale dell’essere umano. Se però proviamo ad allargare il significato della parola “fuoco” ci accorgiamo che insieme al tizzone ardente gli esseri umani hanno passato di generazione in generazione l’ardore, l’ispirazione, la creatività, la passione e il senso del sacro. Immaginate tutto ciò che vi viene in mente se scrivo “fuoco interiore”.

È possibile dunque riconoscere nell’essenza degli esseri umani una scintilla che nelle altre specie non è presente. L’aspirazione e il desiderio di andare oltre, la ricerca dei limiti del potenziale, la meraviglia della scoperta, e qualunque cosa possiamo riconoscere come forma e manifestazione dell’illuminazione. La luce stessa della conoscenza che attraverso il linguaggio abbiamo imparato a trasmettere alle generazioni future. Insieme all’elemento fuoco, al suo potere alchemico di trasformazione e trasmutazione ci è stata donata una luminescenza di cui siamo portatori e custodi.

Sono tante le storie e le tradizioni di come il fuoco sia arrivato in mano agli umani, probabilmente ogni civiltà che ha abitato il pianeta ha avuto la propria. Quello che forse ad un certo punto è venuto a mancare è la comprensione di quale reale potere ci sia stato messo in mano, e soprattutto a quale scopo. Essere gli unici sulla Terra a possedere questa abilità è forse il vero motivo per cui abbiamo pensato di essere superiori al resto dei viventi, e con il passare dei secoli, ci ha dato l’illusione di essere superiori perfino al fuoco stesso.

A volte ho la sensazione che nella lunga storia di trasmissione di questo potere siamo giunti al momento in cui dobbiamo necessariamente chiederci cosa ne vogliamo fare. Dobbiamo guardare indietro e osservare come lo abbiamo utilizzato, in che modo abbiamo onorato il dono che ci è stato fatto, come abbiamo manifestato la gratitudine per quella sensazione di grandezza e superiorità, e fare una scelta. Come vogliamo utilizzare la nostra capacità di trasformare il mondo in cui viviamo? Come vogliamo esercitare il potere che abbiamo di trasformare la materia? In che modo scegliamo di applicare le nostre conoscenze? Come scegliamo di condizionare gli altri esseri viventi?

Spero che ad illuminare queste scelte vi sia sempre di più il desiderio di prendersi cura della Terra, delle persone e del futuro. Spero che arrivi presto la generazione capace di utilizzare quel fuoco sacro con rinnovata consapevolezza, che riesca ad avere meno paura del buio e della Natura, che impari ad utilizzare il potere di controllare la Vita per favorirla e non solo per trasformarla in cibo da dare in pasto alla nostra insaziabile voracità.

Immagine: Jean Delville, Prometheus. 1907
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