Quando finalmente mi sono fermata ho iniziato ad osservare che tutto ciò che succedeva intorno a me, accadeva anche dentro di me, la natura che ammiravo e temevo mi circonda e allo stesso tempo mi pervadeva.
Ho imparato che la materia di cui sono fatta è la stessa di cui è fatto tutto ciò che conosciamo. Ho scoperto che la consapevolezza è un processo, non un obiettivo.
Per viaggiare verso l’interno non serve fare chilometri, prendere aerei o treni, è sufficiente una passeggiata. Ad un certo punto si sceglie dove fermarsi, stare e ascoltare, sentire con tutto il corpo. In quei momenti si possono scoprire e comprendere cose di sé e del mondo impossibili da raggiungere in altro modo.
Oggi mi dedico soprattutto a progetti che aiutino ad osservare con più attenzione il mondo vicino a noi, che abbiamo a portata di mano, in modo da poterne scoprire tanto le meraviglie quanto le contraddizioni.
Desidero stimolare gli altri a porre maggiore attenzione ai loro gesti, ispirarli all’attitudine della cura, al prendersi cura di sé, dello spazio, degli oggetti, di ogni altra forma di vita, e di quel filo sacro che tiene unite tutte le cose.